Sabato 25 marzo, nell’Aula Magna dell’istituto professionale Statale “R. M. Cossar - Leonardo Da Vinci di Gorizia, è stato presentato al pubblico un (bellissimo) opuscolo dal titolo La mia scuola: una miniera di idee per la vita, ideato, scritto e “regalato” alla sua città da Benito Zollia, ingegnere e imprenditore formatosi appunto alla “Virgilio” come qui si usa chiamare il complesso scolastico. L’invito aveva per obiettivo la riscoperta di un tesoro nascosto, il “Fregio della Storia dell’Umanità” di Guglielmo Riavis, realizzato dall’archAitetto-artista goriziano nel 1954 nell’Aula Magna; il fascicolo di una ventina di pagine a colori comprende la riproduzione fotografica dell’intera opera, con testi di Romeo Pignat, grafica di Manuela Coassin, fotografie di Ruggero Lorenzi, stampa di Arti Grafiche Favia, concept:www.primalinea.net. Il Progetto è stato realizzato con il contributo di Almava s.r.l, società di gestione del patrimonio immobiliare con sede in Gorizia.
L’estro creativo di un eccellente artista (l’arch. Guglielmo Riavis) e la genialità di un grande imprenditore (ing. Benito Zollia), uniti da una “gorizianità” davvero esemplare grazie al mecenatismo moderno dell’amico Benito che ha regalato alla città (ma anche alla cultura in senso molto più ampio, ed in particolare alla cultura del lavoro), un suo prezioso frammento, ignoto ai più e comunque troppo ignorato.
Un bel fascicolo che riporta ed illustra sinteticamente i pannelli dipinti magistralmente dal Riavis per l’allora nuova sede della Scuola professionale “Virgilio” a cavallo degli anni ’60, è stato stampato e donato da Zollia ad autorità, persone e studenti che hanno partecipato alla sua presentazione proprio nell’Aula Magna della scuola che contiene l’opera del Riavis: un racconto per immagini di grande pregio artistico e compositivo della evoluzione
del pensiero e della creatività dell’uomo dalla preistoria ai giorni nostri, con particolare attenzione al patrimonio italiano nelle principali innovazioni nel campo umanistico, scientifico e tecnologico.
Si è trattato di un regalo alla città, ma anche un implicito monito a ritrovare spirito e volontà contro la diffusa rassegnazione, puntando con decisione sul principale investimento che la società può fare per se stessa e per il suo futuro: i giovani e la scuola.
uo futuro: i giovani e la scuola. Zollia è infatti cresciuto in “quella” scuola goriziana, avendo lo stesso Riavis per insegnante; su quei banchi, sui torni, sui tavoli di addestramento ha trovato lo spunto creativo che gli ha consentito di dare vita con la propria “originalità e creatività”ad una delle principali realtà industriale in ambito regionale, di dimensioni internazionali e presenze in diversi Paesi, all’avanguardia continua nella innovazione tecnologica (in ambito meccanico), sempre in collegamento con la scuola, la ricerca, l’Università.
Lo stesso, accorato appello finale di Zollia è stato rivolto proprio ai giovani studenti: “prendetevi a piene mani una droga che non costa niente, non fa alcun male, vi riempie la vita: l’entusiamo”.