I l Centro studi, “Sen. A. Rizzatti” e la Rivista “Nuova Iniziativa Isontina”, in collaborazione con la Cisl regionale, hanno organizzato un incontro pubblico sui costi della politica e dei politici nella Regione Friuli Venezia Giulia, il giorno 30 marzo scorso a Gorizia. L’incontro aveva lo scopo di presentare ai goriziani lo studio commissionato dalla CISL di Udine e voleva offrire un’ informazione reale, corretta e puntuale su queste tematiche. Nell’attuale momento storico assistiamo da un lato alla crisi e alla disaffezione da parte dei cittadini nei confronti dei partiti, dall’altro a una crisi economica, che ha portato alla formazione di un governo “tecnico” che ha come compito primario di aggiustare i conti dello Stato e l’economia italiana, richiedendo grandi sacrifici ai cittadini attraverso il cosiddetto decreto “Salva Italia”. In questo contesto ci è parso opportuno affrontare il tema dei costi della politica, certi che è quanto mai urgente, oltre che etica, una loro riduzione. In questo modo si darebbe un segnale ai cittadini, che sono anche elettori, di un ritorno alla politica con la “P” maiuscola, cioè intesa come servizio alla collettività, al "bene comune", a prescindere dal consenso, impegnata alla tutela del cittadino e dei luoghi di vita di famiglie, uomini, donne, giovani e anziani, e non a meri interessi di partito e/o personali. Ha portato il suo saluto anche Giovanni Fania, segretario regionale della CISL, organizzazione sindacale al fianco del Centro Studi, che è stata doverosamente ringraziata, per il contributo che ha deciso di elargire quest’anno per la nostra Rivista, dopo i tagli operati dalla regione alla legge sull’editoria che rischia di far chiudere tutte le testate libere presenti nella nostra regione. L’economista dott. Fulvio Mattioni, relatore e autore della ricerca , ha presentato il suo lavoro, prima elencando alcuni dati e poi formulando delle proposte concrete di riduzione dei costi. Il relatore ha iniziato, richiamandosi al DL 138/2011 Berlusconi-Tremonti e alla Legge 148/2011 (manovra finanziaria bis) che prevedeva una riduzione dei consiglieri regionali, usando come riferimento il numero degli abitanti. Nella nostra regione abbiamo un consigliere ogni 20.912 abitanti, mentre in Lombardia, uno ogni 122.696, la media italiana è di un consigliere ogni 53.965 abitanti, chiedendosi se forse nel FVG i consiglieri regionali siano troppi. Ha poi snocciolato alcuni dati sui costi: un consigliere senza altre cariche o funzioni percepisce un’indennità mensile di € 10.994,73, cui si sommano € 735 di rimborsi forfettari per i pasti (21 giorni a € 35), i rimborsi per l’uso mezzo proprio, telepass gratuito, assicurazione sugli infortuni e un rimborso per le attività di aggiornamento. Il costo medio mensile lordo di ogni consigliere ammonta a circa € 14.650. Al termine di ogni legislatura ogni consigliere percepirà un’indennità di fine mandato di circa € 45.000. Mattioni ha stimato che nel 2013 ciò ammonterà a 8 milioni di euro, inoltre esiste anche un’indennità di reinserimento. Accanto a questi dati vi sono le spese per il mantenimento degli spazi per le attività istituzionali, aumentati da mq 5900 a mq 12640, più il costo del personale addetto che nel 2000 ammontava a 116 unità, salite a 171 nel 2011. Nella ricerca sono state quantificate anche le ore di lavoro: nel 2009 74 ore di lavoro corrispondenti a 280 sedute e 25 leggi approvate, nel 2010 252 ore di lavoro, 65 sedute e 23 leggi approvate, nel 2011 57 ore di lavoro, 229 sedute e 19 leggi approvate. Dopo questa lettura, che fa sicuramente riflettere e indignare le persone comuni, il dott. Mattioni ha formulato una proposta di razionalizzazione secondo i criteri di trasparenza, economicità e valorizzazione.
Trasparenza: il comitato consiliare per la valutazione ed il controllo illustri pubblicamente il proprio rapporto annuale e valuti l’attività dei Gruppi, si pubblichi il bilancio consuntivo del consiglio regionale sul sito della regione che attualmente non c’è, si apra un tavolo sui costi della politica aperto alla società civile rendendo pubblici i materiali prodotti.
Economicità: scegliere la modalità dei rimborsi mediante rendicontazione e non in maniera forfettaria, legare i costi del vitto e automezzi alla reale presenza in aula, abolire l’indennità di reinserimento in quanto il consigliere mantiene il suo lavoro o continua a farlo, svolgere senza costi aggiuntivi le funzioni organizzative negli organi del consiglio, abolire l’assegno vitalizio, ridurre il numero dei consiglieri in base alla popolazione residente, ridurre il numero degli assessori, ridurre i gruppi consigliari, ridurre le sedi.
Valorizzazione: la presidenza del consiglio andrebbe a suo giudizio affidata alla minoranza, andrebbe fissato il limite di due soli assessori esterni, ogni consigliere dovrebbe firmare almeno una proposta di legge; il personale venga scelto nel comparto unico, valorizzando le professionalità. Il risparmio stimato di questa proposta nel 2012 è pari a 4,8 milioni e negli anni 2013-2017 è stimato in oltre 53,6 milioni di euro senza andare a modificare le indennità di ogni consigliere. Questo denaro potrebbe essere utilizzato per finanziare il welfare e la crescita economica della nostra regione, che attualmente è zero.
Su questo tema sono state presentate dalla maggioranza 14 proposte di legge, che mirano al contenimento degli oneri di funzionamento del consiglio ma, purtroppo, si riferiscono alle legislature successive. Da parte dell’opposizione nessuna proposta di riduzione dell’indennità di presenza e di fine mandato, l’assegno vitalizio è stato mantenuto con modifiche minimali. Dopo il vivace dibattito seguito alla relazione, nelle sue conclusioni, il dott. Mattioni auspica che i cittadini formulino una proposta popolare di legge di riduzione dei costi della politica, non la loro abolizione, egli si è dichiarato contrario alla politica di volontariato, ma i politici però debbono restare legati ai bisogni del territorio e devono essere spronati a ridurre e tagliare quello che viene considerato un privilegio o un di più dalla gente comune. Spetta ora ai politici di tutti gli schieramenti di fare la loro parte.